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CELEBRAZIONE ECUMENICA A MONTE CARLO

«Il Circo ci fa guardare, più di altre arti, in alto, verso il cielo, dominio di trapezisti, funamboli e acrobati, ma anche immagine della dimora misteriosa di Dio dove Dio raduna i suoi eletti. I credenti riconoscono nell’universo l’opera del Creatore e nei salmi traducono la contemplazione dello splendore della natura il “bel teatro della gloria di Dio” (Jean Calvin)». Con queste parole è stato introdotta la Celebrazione Ecumenica, che come ogni anno, si è tenuta sotto lo capiteaux di Fontveille durante il Festival di Montecarlo.
L’Ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani fu celebrato per la prima volta dal 18 al 25 gennaio 1908, a distanza di cento anni è divenuto una prassi comune di tutte le confessioni cristiane. Il Festival di Montecarlo si svolge nello stesso periodo e richiama persone di tutto il mondo e di diverse religioni, così S.E. Mons. Barsi, arcivescovo di Monaco ha deciso di invitare tutte le chiese cristiane della Costa Azzurra a pregare insieme nello stesso luogo del Festival ed invitare quanti stanno partecipando al Festival, spettatori ed artisti.
Gli artisti sono chiamati ad avere anche un ruolo particolare perché alcuni entrano a far parte della Celebrazione con il loro numero.
Ciò che fa spettacolo, che si fa ammirare per la bravura, per un rapporto unico con gli animali, l’armonia diventa una preghiera; sappiamo che non si prega solo con le parole. I numeri non sono degli intermezzi tra una preghiera e l’altra ma diventano una “offerta” di ciò che ciascuno, con fatica, riesce a fare; diventa anche di ringraziamento per le potenzialità che Dio ha messo nell’uomo; diventa occasione di meraviglia e se gli animali fanno cose che sembrano impossibili per gli animali da diventare quasi umani e gli uomini fanno cose che sembrano impossibili agli uomini da diventare quasi divini, allora tutti potranno capire che Dio è il Maestro dell’impossibile.

In Cammino 2008-1